Contratti commerciali: locazione, vendita e registrazione contratti

Il contratto di locazione commerciale viene concluso tra il locatore, proprietario del bene, e il conduttore ed ha ad oggetto immobili urbani preposti allo svolgimento di attività commerciali, industriali, artigianali, di interesse turistico o locali in cui svolgere attività professionali private. Secondo la legge n° 392 del 27 luglio 1978 il contratto deve avere una durata minima di sei anni o di nove nel caso si tratti di attività alberghiere o teatrali e alla scadenza si rinnova automaticamente per altri sei anni, salvo che la parte interessata non comunichi al locatore la disdetta dodici mesi prima della scadenza o diciotto mesi se la durata minima è di nove anni. Con l'atto della conclusione del contratto le parti devono convenire sull'ammontare del canone, il cui valore può essere aggiornato annualmente su richiesta del locatore in base alle variazioni del potere d'acquisto della moneta. Infine il contratto deve essere redatto in forma scritta, a pena di nullità e il conduttore può chiedere un risarcimento dei danni qualora il bene non corrisponda o non abbia le caratteristiche tecniche previste al momento dell'accordo.

La registrazione dei contratti commerciali deve avvenire entro 30 giorni dalla stipula e in caso di ritardo è prevista una sanzione. Ciò può avvenire con procedura cartacea o telematica. Nel primo caso si devono consegnare presso gli uffici dell'Agenzia delle Entrate due copie del contratto con firme originali, la richiesta di registrazione contenuta nel modello 69, i contrassegni telematici da inserire ogni quattro pagine e il modello F23 che contiene la ricevuta di pagamento dell'imposta di registro. Nel secondo caso occorre collegarsi sul sito dell'Agenzia delle Entrate e seguire l'apposita procedura nella sezione dedicata. La registrazione ha un costo annuale pari al 2% del canone annuale e può essere diviso tra le parti.

Il contratto di vendita si ha quando ad essere trasferito è la proprietà di un bene o di un altro diritto verso il corrispettivo di un prezzo. Le parti sono formate dal venditore o alienante e dal compratore o acquirente. Accordo, consegna e pagamento avvengono pressoché nello stesso tempo. Inoltre il venditore ha l'obbligo di far acquistare la cosa al compratore e di garantirlo da eventuali vizi e evizione. La forma è libera, ma può essere scritta solo se l'oggetto consiste in beni immobili. Il bene deve essere consegnato come stabilito dalle parti, pena risarcimento del danno a carico del venditore. Inoltre in capo al compratore vi è l'obbligo di pagare il corrispettivo nei tempi previsti.

I contratti atipici comprendono quelle categorie che non sono previste direttamente dalla legge e sono creati dalle parti secondo le loro esigenze e gli interessi considerati meritevoli di tutela dall'ordinamento giuridico sia nazionale che internazionale. Devono rispettare le forme e i requisiti previsti anche per i contratti tipici. Essi possono essere misti e sui generis. Il primo caso comprende quei contratti i cui elementi fanno parte di contratti tipici; il secondo caso riguarda casi di autonomia negoziale del tutto originali da altri modelli preesistenti. Inoltre per evitare che una parte prenda il sopravvento sull'altra, il legislatore ha previsto il rispetto di determinate clausole, valide per tutti i contratti, la cui osservanza determina la validità degli stessi.

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